BLACK LIVES MATTER – BOLOGNA: “I understand that I will never understand, but I stand with you”

di Davide Blotta

Bologna (Italia) – Sabato 6 Giugno 2020

A distanza di quasi un mese dalla morte di George Floyd continuano a brillare presidi, cortei, flash mob nelle piccole e grandi città del mondo.  Eccetto l’Antartide tutti i continenti del globo hanno prestato il suolo per un grido generale. Le comunità così spezzate da divisioni razziali, geografiche, generazionali si sono riassemblate spontaneamente in piccoli e grandi corpi collettivi. A Bologna un flash mob indetto da una rete eterogenea ma non completa dei movimenti locali ha visto attivarsi migliaia di persone tramite passaparola e social networks. Presenti fin dalla mattina, moltissimi giovani si sono trovati al parco della Montagnola per preparare insieme i cartelloni, i canti, i balli, organizzare le misure di distanziamento da conservare in serata. 

Alle 19 una folla ordinatamente sistemata ricopre tutta Piazza Maggiore e allo scoccare del medesimo minuto si inginocchia in silenzio.  

Molti dei partecipanti sono giovani che non hanno mai visto o partecipato a una manifestazione o ad un altro evento del genere. L’emozione più forte si legge tra gli sguardi di questi ultimi timidamente tesi e spaventati dal loro primo silenzio di commemorazione. I ragazzi e le ragazze nere si tengono per mano e guardano a terra. Molti fotografi non vogliono violare la stasi e posano le loro macchine fotografiche. D’un tratto ci si accorge di star partecipando ad un immenso lutto nel senso più materiale del termine. 

Ci sono diversi tipi di partecipazione collettiva, marciare uno accanto all’altra, cantare ad un’unica voce, scagliarsi con tutto il proprio corpo contro gli ostacoli del proprio realismo; guardarsi negli occhi. “Bisogna sviluppare un pensiero nuovo” 1 diceva Fanon. 

Se il nero di ieri nasceva dallo sguardo del bianco (ivi), le agorà di oggi hanno la capacità di ribaltare i coni di luce e di buio della nostra storia, ormai da troppo tempo teatro di ombre. 2 
Una scritta a penna su un cartello recita ”I understand that I will never understand, but I stand with you” (Trad. “Io capisco che non potrò mai capire, ma sono con te”). 

Al microfono i nomi di Assane Diallo, Cheikh Diouf, Vakhtang Enukidze, Madou Diop, Idy Diene, Emanuel Namdi, Soumaila Sacko, uccisi in Italia, risuonano eco in Piazza Grande. 

Migrant* e italian* di origine africana raccontano le ferite, i desideri, le rivendicazioni, la rabbia che li percorre. Le donne spiegano ai padri, ai fratelli cosa sia lo sguardo di un uomo. Gli uomini piangono.
Una comunità di amici3 si guarda negli occhi e si riconosce

1 Frantz Fanon,  Peau noire masque blancs, 1952. 2  Daniel Bensaid, Lo scambio permanente, in Aa.Vv., In che stato è la democrazia?, Nottetempo, 2010. 3  Comitato Invisibile, L’insurrezione che viene|Ai nostri amici| Adesso, 2019.

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