DALLA MANIFESTAZIONE DEL CAPOLUOGO PIEMONTESE DI SABATO 11 LUGLIO 2020
di Davide Blotta
Anche Torino si unisce alle manifestazioni della chiamata transterritoriale “Marciona” in vista delle giornate del Pride indette nelle principali città italiane.
La camminata lenta parte da Piazza Castello e raccoglie tra le 500 e le 600 persone. Sul posto giungono i carri e i carretti auto-costruiti: biciclette legate a due a due da trasmissioni poste sui manubri, carrelli per l’acqua e le bevande in fresco, tricicli che trasportano impianti stereo. La marcia Free-k è una marcia lenta, a impatto zero, che si accosta ai bisogni e ai desideri di tutti i tipi di soggettività. Ognuno dei partecipanti è invitato a portare una cassa audio e sincronizzarsi sulle frequenze di Radio Blackout la quale commenta in diretta l’evento della città.
“Queer liberation, not rainbow capitalism!” La piazza e il corteo si pongono in contrapposizione alle chiamate istituzionali del Gay Pride nazionale. Se i partner commerciali del Pride sono famose firme commerciali, gli sponsor del Free-k Pride Frocial Mass “Levi’s transs and co(mplici)”, “Zorra”, “Trans”, “Ikekka”, “Leflix”, “Gaygle” sostituiscono i marchi di Levi’s, Zara, Crai, Ikea, Netflix e Google.
Non una di meno presente insieme a Manituana, Gabrio e ad altre realtà torinesi militanti.
Presenti anche le Smaschie del collettivo bolognese Smascheramenti.
Davanti al palazzo del Comune un mantello rosa viene issato sulle spalle della statua del Conte Verde. A fine corteo una parte del gruppo di attivist* ha contestato la piazza di Forza Italia nata per opporsi alla proposta di legge contro l’omofofobia. La polizia ha eretto un cordone per non far scontrare i gruppi.