VENERDÌ 7 AGOSTO 2020
di Carlo Arcidiacono
Cala Pisana
Sono le 14 di venerdì 7 agosto. L’isola è stracolma di turisti, le spiagge affollate e la connessione internet mobile ancora guasta. Sembra che la riparino in giornata. Cerco per l’ennesima volta una connessione wi-fi per controllare la posizione della nave Azzurra.
L’ultima posizione nota è registrata alle 9:22 sotto le coste Maltesi. Da quel momento la nave non segna più nessun report sulla posizione. Ma fatti due calcoli la nave dovrebbe essere ormai in rada a Lampedusa pronta ad attraccare. Arrivato a Cala Pisana ho la conferma di quanto pensavo: la GNV Azzurra sta ultimando le operazioni di ormeggio. Sono le 14:30 circa del 7 agosto 2020.
Sulla scogliera che sovrasta il molo c’è già qualcuno che timidamente, da lontano, osserva quello che accade. Ma pochi minuti dopo è un continuo arrivare di persone, giornalisti, fotografi, isolani e turisti. Qualcuno intento a fare storie Instagram cariche di odio. Trenta secondi per odiare qualcuno e andare via, questo l’atteggiamento di alcuni cronisti social dell’invasione.
Resto davanti la nave ed osservo le operazioni di imbarco.
Uomini in fila con buste piene di speranza, solo questo riesco a vedere. E mi chiedo come una nave quarantena può proteggere loro e noi da un virus che può trasmettere chiunque. E ripenso agli assembramenti spontanei di via Roma, spensierati momenti di vacanza lontano da qualsiasi idea di epidemia.
A Cala Pisana tutto si muove. L’unica cosa che resta fermo è il destino di 700 migranti, caricati a bordo di una nave dalla rotta sconosciuta decisa da una stanza dei bottoni a Roma.